Pubblichiamo il contributo inviataci da Elia Covolan e Mara Pieri (Goghi&Goghi)  per la blog serie #CallMeCOVID19. Nelle pagine di Studi sulla questione criminale online potete trovare tutte le riflessioni arrivate in risposta alla Call.

Ringraziamo Elia e Mara per il contributo e buona lettura!

 

G&G_La giraffa nella stanza
Illustrazione di Elia Nadie (2020)

La giraffa nella stanza. Manifesto di noi, numeri dispensabili

di Elia Covolan e Mara Pieri – Goghi&Goghi

 

C’è una storia che si usa nell’ambito teatrale per fare rilassamento e meditazione. Vorremmo raccontarvela. Chiudete gli occhi e pensate intensamente ad una giraffa. Immaginate come è fatta: di che colore è, se ha macchie e qual è la loro forma, quanto è alta, come sono le sue zampe, qual è il movimento che compie per muoversi; visualizzate intensamente quello che sta facendo, chiedetevi dove si trova, com’è il paesaggio che ha attorno. Guardate con più attenzione: è da sola o è circondata da altri animali? Ci sono persone? Rimiratela nella sua interezza, dedicate qualche minuto a questa osservazione. Adesso, per favore, con uno schiocco di dita, smettete di pensarci.
Aprite gli occhi.

Ora vi chiediamo di scordarvi della giraffa.

Ci riuscite? Non ci riuscirete, lo sappiamo. Forse per un po’ vedrete giraffe ovunque.
Ecco. Pensate adesso all’amica che ha appena finito la chemioterapia o alla quale hanno appena comunicato di avere una recidiva. Alla vostra nonna, se avete la fortuna di averla. Al vicino di vostra nonna, che anche se la nonna non c’è più, ormai è parte della famiglia. Alla vostra amica intima sieropositiva in terapia da anni. Al parente che lavora in ospedale. Alla compagna che guida gli autobus. Alla fidanzata che ha una malattia autoimmune, “una cosa da niente”, tipo il lupus o l’artrite. Pensate al compagno che è sopravvissuto ad un ictus – ma adesso “sta bene, grazie a tutte le medicine che prende”. Pensate alla maestra che ha una lunga e profonda cicatrice sul petto e non vi siete mai chieste il perché. Ad una persona a voi cara che ha subito un intervento poco tempo fa. Pensate alle amiche che sono incinte. Pensate alle colleghe del front office che stringono
mani tutto il giorno, tutti i giorni. Ai colleghi che fanno un lavoro a contatto con il pubblico.

Pensateci intensamente.

E ora, con uno schiocco di dita, provate a dimenticarvi di loro. Aprite gli occhi e non pensateci più, come avete fatto con la giraffa.

Ciò che non è chiaro in questi giorni è che noi, considerati in questi giorni soggetti ad “alto rischio”di qualsiasi età, viviamo sempre in tempo di Covid-19. Ci cambiamo i vestiti ogni volta che entriamo in casa, ci togliamo le scarpe, ci laviamo le mani, stiamo lontani da chi starnutisce e non tocchiamo niente senza protezione. Chiediamo ai nostri amici di non asciugarsi le mani sul nostro asciugamano, di non usare accidentalmente il nostro sapone. Al bar siamo tenuti ad usare molte salviette, alcuni di noi necessitano della cannuccia per bere, e ciò non giova al pianeta, ma al nostro sistema immunitario e alla nostra vita in generale sì. Abbiamo imparato a rifiutare baci e abbracci educatamente, abbiamo esercitato davanti alla specchio una faccia che potesse dire “ti abbraccerei, se potessi” – e le persone, quelle che ci guardano davvero – non si offendono, ve lo garantiamo.

Questi giorni ci stanno riempiendo di stupore. Stiamo assistendo ad un cambiamento radicale: quel mondo, che ci ha sempre chiuso la porta in faccia, rispondendoci che era impossibile attrezzarsi per rendere possibile il telelavoro o la partecipazione non in loco ad un evento, improvvisamente sta dimostrando che, senza troppo sforzo, non solo è fattibile, ma è pure indispensabile.
Il confinamento obbligatorio, la necessità di lavorare, il bisogno di contatto con l’esterno e pure un po’ la noia, hanno improvvisamente dimostrato che è possibile ciò che noi è da anni che stiamo chiedendo, e che ci è sempre stato negato. Ci hanno sempre raccontato che le nostre richieste erano esagerate, impossibili da realizzare…

Ci auguriamo che questi giorni facciano aprire gli occhi a molt* sulla quantità di persone vulnerabili che ci sono attorno a noi. Le nostre vite non valgono meno di coloro che godono del privilegio della buona salute e della giovinezza, e dunque pretendiamo che non vengano più trattate come vite a metà. Abbiamo visto e sentito di molte persone che, sottovalutando quanto sta succedendo, hanno contagiato chi avevano affianco. La vostra disattenzione per noi è una condanna a morte. Noi, prima di esserci chiesti come trascorrere questo tempo a casa, abbiamo dovuto fare i conti con la possibilità di avere un ospedale vicino, con la saturazione del reparto di rianimazione, con la paura (nostra e loro) di contrarre il virus da coloro che ci danno una mano a vivere,con la preoccupazione di dover sospendere l’assistenza domiciliare (per chi di noi ha la fortuna di averla), con l’assenza di mascherine e guanti che per noi sono beni di prima necessità. Siamo consapevoli che, se prenderemo il Covid-19, non ne usciremo vivi. Ma non per questo siamo vite dispensabili. E’ per questo che vi chiediamo di fare attenzione il più possibile, di avere cura di coloro che attorno a voi sono più fragili, di non sottoporci a inutili rischi, di preservarci.

Quando tutto finirà, probabilmente tornerete ai vostri aperitivi e alle vostre giornate al sole. Probabilmente vi dimenticherete della giraffa. Oppure, dopo esservi trovati nei nostri panni per un po’, potreste fare tesoro di quanto è successo e fare in modo che la tragicità del momento che stiamo attraversando non venga dimenticata. Potreste decidere di tenere a mente che la giraffa è sempre presente, incastrata nelle stanze soffocanti e nelle corsie degli ospedali, e in molti altri luoghi a voi prossimi, dove nemmeno immaginereste. Quando tutto questo finirà, rendiamo insieme questo mondo più inclusivo, facciamo spazio alla giraffa.

 

Per maggiori informazioni su Goghi&Goghi:

http://www.goghiandgoghi.net
FB: goghiandgoghi
IG: goghiandgoghi

Per citare il post:

Covolan E. e Pieri M. (2020) La giraffa nella stanza. Manifesto di noi, numeri dispensabili. Diposnibile al link: https://studiquestionecriminale.wordpress.com/2020/05/07/la-giraffa-nella-stanza-manifesto-di-noi-numeri-dispensabili